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Frequently asked questions
Creative Commons: il Copyleft prende forma
Quattro licenze di distribuzione alternative al 'full-copyright'.
Attribution
Share Alike
Noncommercial
No Derivative Works
Queste potrebbero essere le quattro possibilità attuali di distribuzione alternativa al Copyright.
Share Alike
Noncommercial
No Derivative Works
Queste potrebbero essere le quattro possibilità attuali di distribuzione alternativa al Copyright.
La necessità di dare una forma legale al Copyleft, ossia l'accordarsi su quale debbano essere le forme di licenza tramite le quali i "prodotti dell'ingegno" possano essere distribuiti in maniera socialmente vantaggiosa e, nel contempo, siano capaci di tutelare la proprietà intellettuale sembra cominciare a prendere forma reale, nonchè a svincolarsi dall'ambito esclusivo delle licenze concernenti il free software: questo è il progetto Creative Commons. (Da notare comunque quanto tali licenze abbiano fondamento e siano una "estensione dell'ambito" della GNU General Public License)
Il progetto non è recentissimo, comincia ad avere una sua storia; nasce nel 2001 dall''iniziativa di diversi personaggi: giuristi, esperti di diritto informatico, associazioni universitarie, editori, attivisti.
Fonda quindi su solidi presupposti culturali ed intellettuali, e, non secondariamente, su risorse economiche capaci di sostenerne la diffusione mediatica. (A riguardo collaborano fondazioni come la MacArthur Foundation e il Center for the Public Domain)
Quali gli obiettivi dichiarati?
"Our aim is not only to increase the sum of raw source material online, but also to make access to that material cheaper and easier."
Tali nuove forme di licenza prendono avvio quindi dall'esigenza di regolamentare in maniera equa lo scambio di "beni intellettuali" attraverso il web, necessità che si sviluppa nell'ambizione di rendere fattibile uno scambio più facile e a basso costo, moderando le impraticabili esigenze del Copyright.
Si noti quanto si parli di diverse licenze: il Copyleft non può essere "unidirezionale".
Occorre che si sviluppi prevedendo svariate possibilità, affinchè le singole circostanze siano di volta in volta adeguatamente sostenute.
Soffermiamoci quindi in dettaglio su esse.
Ne vengono proposte, suppongo solo per ora, quattro.
1) Attribution
Tradurrei "licenza per attribuzione": L'autore permette che la sua opera sia copiata, distibuita, mostrata, (etc: secondo la sua natura) soltanto sotto la condizione che chi compie tale azione ne citi chiaramente fonte e autore.
* L'esempio addotto è a riguardo eloquente: un fotografo pubblica le sue foto sul suo sito, un webmaster copia una foto inserendola nel suo; può farlo se cita esplicitamente e chiaramente il sito e il nome del fotografo.
2) Noncommercial
Licenza "non commerciale": è la licenza per attribuzione applicata soltanto a mezzi di diffusione che non hanno fini di lucro.
Se i mezzi di diffusione hanno fini di lucro le cose cambiano.
* Continuando con l'esempio precedente: se il webmaster fa di quella foto un poster egli non può venderlo senza l'autorizzazione del fotografo (ovviamente il fotografo deve aver dichiarato di rilasciare la sua foto secondo questa licenza)
3) No Derivative Works
Tradurrei licenza di "copia inalterata". (testualmente sarebbe: "limitazione sulle opere derivate")
L'autore permette che la sua opera sia copiata, distibuita, mostrata, (etc, secondo la sua natura) soltanto se essa non viene modificata.
* L'esempio addotto riporta il caso di una canzone.
Se l'autore ha scelto di distribuirla secondo questa licenza nell'eventualità che un Dj voglia farne un remix non può farlo liberamente.
4) Share Alike
Tradurrei "licenza d'ereditarietà" (Complementare, ma incompatibile, con la precedente)
L'autore permette che la sua opera sia MODIFICATA a patto che le nuove versioni siano distribuite utilizzando le licenze che egli ha scelto di applicare all'orginale.
(Se questa forma non ha nessun senso per le opere letterarie ne ha invece, e tanto, nel software)
E' chiaro quanto quanto le licenze siano utilizzabili contemporaneamente, ad esempio, posso scegliere di applicare a questo articolo le licenze Non Commercial e No derivative Works.
Penso che non occorra aggiungere altro, se non confessare che considero la scoperta della Creative Commons, per quanto riguarda la mia esperienza personale, un evento notevole.
Ciò che era semplicemente desiderato, indistinto, ipotizzato è invece una realtà che già prende forma.
Tutto ciò non sarebbe potuto accadere se non fossi acceduto a copydown.inventati.org, nel quale potrete trovare ulteriori informazioni.
* Il progetto Creative Commons:
* Il set di licenze libere CC: gli aspetti comuni
* Il set di licenze libere CC: le scelte dell'autore
Riguardo il "ciò che era semplicemente desiderato, indistinto, ipotizzato" segnalo tre miei articoli.
* Dalla particolarità dell'etica hacker alla generale etica del Copyleft.
* Software libero e nuove esigenze legali
* Copyleft: anzitutto una predisposizione morale