L'associazione l'Erroneo: laboratorio indipendente di idee e comunicazione" e Danilo Moi (www.attivista.com) creano la lista di discussione: creacomm-ita@erroneo.org
Con essa si intende costituire un punto di partenza informale del progetto.
L'intento è individuare anzitutto le associazioni che intendono aderire, successivamente verrà definito, coralmente, un "manifesto" del progetto stesso.
Se la proposta avrà fortuna e le associazioni aderenti avranno i requisiti necessari per una presentazione unitaria alla Creative Commons verrà presentata una richiesta formale di adesione dell'Italia alle Creative Commons stesse.
Chiunque intenda partecipare può iscriversi alla lista di discussione.
Ci auguriamo che in un futuro imminente questo progetto, affinchè abbia reale possibilità di essere attuato, sia preso in mano dalle associazioni sotto citate.
La necessità di dare una forma legale al Copyleft, ossia l'accordarsi su quale debbano essere le forme di licenza tramite le quali i "prodotti dell'ingegno" possano essere distribuiti in maniera socialmente vantaggiosa e, nel contempo, siano capaci di tutelare la proprietà intellettuale sembra cominciare a prendere forma reale, nonchè a svincolarsi dall'ambito esclusivo delle licenze concernenti il free software: questo è il progetto Creative Commons.(Leggi tutto l'articolo "Creative Commons il Copyleft prende forma")
Brasile, Finlandia e Giappone hanno aderito, rispettivamente attraverso la Fundação Getulio Vargas' Law School in Rio de Janeiro, l'Helsinki Institute for Information Technology e il GLOCOM all'estensione e all'adozione del progetto Creative Commons. L'idea di fondo è costituita dalla volontà di sviluppare le licenze nelle singole nazioni in accordo e in compatibilità con le legislazioni locali.
Sarà l'Italia la quarta nazione aderente?
Quali sono le associazioni che potrebbero dare avvio a tale adesione?
In un mio recente articolo su annozero.org , nato come la semplice espressione di un ipotesi, di un desiderio, auspico che le associazioni Autistici-Inventati, l'Associazione software libero, e l'associazione Isole nella rete costituiscano, con un lavoro comune, il principio di tale adesione.
Perchè tale "desiderio"?
Anzitutto perchè tale adesione deve essere portata avanti da realtà definite e radicate, inoltre perchè le tre associazioni citate, accanto alle quali aggiungerei ora la Wu Ming Foundation (penso non esista esempio migliore d'espressione dello spirito del Copyleft) possiedono, accomunate, tutti i requistiti necessari all'adesione stessa.
L'Associazione italiana per il software libero, affiliata della free software foundation, sarebbe il punto di riferimento per quanto concerne l'aspetto tecnico delle licenze stesse (si noti poi quanto le Creative Commons siano un' "estensione dell'ambito" della GNU General Public License)
L'associazione Autistici-Inventati in Italia è senza dubbio l'espressione più importante dell'hacktivism, ha poi già mostrato un interesse per le Creative Commons (io stesso le ho conosciute qualche settimana fa leggendo le pagine di copydown.inventati.org), ne ha già abbozzato una traduzione e ne segue gli sviluppi.
La partecipazione di tale assoziaciazione sarebbe più che scontata.
Per quanto concerne Isole nella rete il discorso è più o meno il medesimo, è una delle realtà culturali italiane che sul web è riuscita a costruirsi una notevole visibilità portando avanti da anni un lavoro che nelle Creative Commons troverebbe, a mio parere, uno sviluppo logico.
E ben chiaro quanto tale "proposta", che spero sia valutata dalle associazioni citate, non escluda altre realtà.
Si noti bene quanto il progetto Creative Commons sia qualcosa di ancora non completamente definito, è un progetto in "fieri", e prevede, questa sembra essere la sua peculiarità più importante, diverse "ramificazioni e sviluppi". (In contrappozione alla natura monolitica e univoca del Copyright)
La versione italiana delle Creative Commons non sarà quindi una trasposizione letterale di quelle americane, sarà bensì una versione adattata alle esigenze e alla particolarità italiane: è per questo che le realtà più importanti del web italiano devono partecipare.
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