2003
Immunità investiture e api regine
Sospensione dei processi per le 5 cariche più alte dello stato.
Al Senato 146 voti a favore 101 contrari.
Il problema è serissimo, ma lo si sta affrontando nel modo più barbaro: un colpo di maggioranza.
In linea di principio l'idea di tutelare le più alte cariche dello stato rendendole "immuni", in virtù della loro funzione, da possibili "storture" giudiziarie o, se si vuole, preservare colui che, per "investitura popolare" è chiamato a rappresentare un popolo può anche essere un'idea condivisibile.
Non lo è il modo tramite la quale essa si sta trasformando in legge.
C'è chi parla, come Scalfaro, di "costituzione gravemente ferita", e si appella al principio di uguaglianza dei tutti i cittadini.
Teoricamente, ma solo in questo senso, le cose non stanno così: colui che rappresenta i cittadini è "candido" (da qui candidatura), la sua condizione lo rende "privileggiato", è la stessa condizione dell'ape regina all'interno dell'alveare: egli, in maniera direttamente proporzionale alla solidità dello stato, ne costituisce il cuore.
Ma tutte queste belle elucubrazioni non hanno riscontro nella situazione attuale: non si è mai vista infatti un'ape regina fare dei distinguo tra le sue api, non si è mai vista un'ape regina considerare metà del suo alveare indegna di appartenere ad esso.
Inoltre: colui che rappresenta uno Stato dovrebbe essere il massimo garante della sua legislazione, egli non può cambiarla durante il suo mandato, costituendone quasi la "personificazione" si troverebbe nella condizione antinomica del rinnegare se stesso, cambiarla non è suo compito, anzi: tale azione è di questo il preciso opposto.
La legislazione e la costituzione gli sono quindi antecedenti: esse gli sono consegnate al principio della sua funzione quasi come dogmi, la sua "investitura" è l'affermare del popolo intero: "abbiamo questa legge, tu ne sei ora il rappresentante, tu ne sei ora sinolo, la tua prima funzione è tutelarla".
Ecco perchè il tutto non ha senso per la nostra Repubblica o, se lo ha, il suo senso è il disastro.